Da quando sono comparsi sulla scena politica i 5 Stelle, sento dire che  si tratta di un Movimento  “antisistema” , con la evidente frenesia di volerlo dipingere come eversivo e quindi pericoloso per le istituzioni democratiche, sperando così di dissuadere chi avesse voglia di votarlo per via del  famigerato“salto nel buio”. In realtà ( e i cittadini lo hanno percepito con sempre maggiore chiarezza, man mano che aumentava la potenza della macchina del fango scatenata contro di loro) i Grillini erano semplicemente nuovi e con l’intenzione di entrare nelle Istituzioni (o, se si preferisce, nel Sistema) seguendo le regole democratiche e la legalità ( non a caso si sono schierati a difesa della Costituzione più volte oggetto dell’assalto “riformatore” o meglio “deformatore”dei partiti tradizionali), con rigore e intransigenza.  Non dimentichiamo che la lotta alla corruzione e ai privilegi della Casta è stata al centro della loro affermazione. Proprio questo rigore e questa intransigenza metteva paura agli esponenti politici e li faceva gridare al “pericolo” per la democrazia, in realtà,  per la loro posizione di predominio.

Ora, – mi chiedo – chi ha messo davvero in pericolo le istituzioni democratiche se non chi le ha corrose dall’interno (come fa il tarlo che si mangia il legno)  con diffusi comportamenti corruttivi, clientelari, paramafiosi, egoistici, cinici, ambigui e bugiardi, fino a perdere la credibilità e innescare la sfiducia e l’astensionismo sempre più ampio nel corpo elettorale?   Chi è “antidemocratico” se non chi scoraggia o impedisce ai cittadini di scegliere davvero i propri rappresentanti, se non chi non ha  neanche il buon senso di rinunciare a qualche privilegio di troppo quando impone sacrifici pesanti ai ceti medi e bassi già provati dalla crisi?

A fronte di comportamenti simili, che abbiamo visto attuarsi senza vergogna da parte di una classe dirigente super stagionata o sedicente nuova e “rottamatrice”, che avrebbero potuto innescare ribellioni violente e davvero eversive, i 5 Stelle sembrano piuttosto i “restauratori” di un Sistema democratico che si vuol far funzionare secondo le originarie regole dell’onestà e della legalità. Mi auguro che davvero riescano a governare e sicuramente faranno errori, ma se riusciranno a invertire questa tendenza al putridume che ha ammorbato la Repubblica, senza che i governi abbiano sentito il dovere impellente di adottare serie politiche di contrasto (neanche dopo la tempesta di Mani Pulite), saranno già benemeriti ai miei occhi. Anzi oso persino sperare che ci siano, nelle file dei parlamentari della vecchia guardia, figure che credano ancora possibile fare buona politica e che siano capaci di  appoggiarli e aiutarli con la loro esperienza e saggezza.

 

di Pina Cusano