Le ultime quarantotto ore di operazioni antidroga condotte dalle forze di polizia sono emblematiche, da un lato di una costante e forte azione di repressione, dall’altro di una situazione generale di spaccio e di consumo che è inarrestabile. E questo in gran parte delle nostre città dove continuano in questa attività criminale molti spacciatori, di tutte le età, in prevalenza stranieri, spesso richiedenti protezione internazionale o irregolari sul territorio nazionale. Sono i fatti, quotidiani, a dimostrare questa situazione come emerge dalla lettura della rassegna stampa locale pubblicata sul sito della Polizia di Stato. Riepiloghiamo, come accennato, i più importanti degli ultimi due giorni, a cominciare dal deposito di marijuana, oltre tre chilogrammi, scoperto dai carabinieri in una falegnameria nel crotonese dove hanno arrestato un uomo, con precedenti specifici, subito messo ai “domiciliari” dal giudice. A Perugia, la Polizia arresta un tunisino, già condannato per spaccio e per questo ricercato, senza fissa dimora, che, tuttavia, continuava tranquillamente nel suo “lavoro” preferito.

A Senigallia, invece, un quarantacinquenne disoccupato aveva messo su una “fabbrica del fumo” coltivando cannabis in un locale del suo appartamento appositamente attrezzato dove sono stati recuperati 14kg di marijuana. A Pesaro, nei pressi del Tribunale, tre nigeriani vengono arrestati da agenti della Polizia di Stato mentre si stanno dividendo le dosi di eroina, già confezionate pronte da piazzare. A Cesenatico, un tunisino, irregolare, e un libico vengono arrestati nei pressi di uno stabilimento balneare con dosi pronte di hashish. Finisce in manette un albanese che a Rimini viene “pizzicato” dalla Polizia con oltre un etto e mezzo di cocaina e più di cinquemila euro in contanti custoditi in casa dove pure è stato trovato un bilancino di precisione e una macchina per preparare le confezioni sottovuoto. A Trieste sono due gli italiani che finiscono in carcere dopo la perquisizione fatta dagli uomini della squadra mobile che sequestrano cocaina , marijuana, hashish e sette mila euro in banconote di piccolo taglio. Sempre a Trieste, dopo una segnalazione anonima, viene scoperta in una piccola radura una coltivazione ben curata di piante di cannabis (ignoto, per ora, il “coltivatore”). A Lambrate (Milano) un edicolante arrotondava la sua attività spacciando anche hashish e marijuana e, sempre nel milanese, a Cornaredo, un marocchino veniva ferito da un colpo di arma da fuoco nel contesto di un regolamento di conti tra spacciatori.

Ancora un marocchino arrestato a Carugate dalla Mobile brianzola dopo il ritrovamento di 17 kg di hashish e cocaina nel box. Due chilogrammi di marijuana contenuti in un sacco di quelli adoperati per la spazzatura vengono trovati da un uomo intento a raccogliere asparagi nelle campagne di Chieti. Ad Arezzo, in una retata fatta dalla Polizia di Stato vengono arrestati una trentina di pusher, in gran parte nigeriani e a Reggio Emilia, un marocchino senza fissa dimora viene arrestato dai carabinieri con diverse dosi di hashish e duemila euro in contanti. In Sardegna, a Quartu, viene controllato un furgone condotto da un cagliaritano che trasportava, mescolati tra materassi e cuscini, ben 75kg di hashish. Due i palermitani bloccati nei quartieri di Brancaccio e della Kalsa mentre spacciavano cocaina e crack. A Pesaro la squadra mobile arresta tre nigeriani che andavano al matrimonio di un loro connazionale con una quarantina di dosi di eroina (regalo di nozze) mentre a Vicenza un nigeriano di 21 anni, richiedente asilo e da poco scarcerato per spaccio di marijuana viene di nuovo arrestato mentre vendeva droga a campo Marzo. Uno scenario, solo parziale, di quello che è accaduto il 12 e 13 maggio per vicende collegate allo spaccio di stupefacenti. Il livello di guardia è stato superato ampiamente e non si vede una via d’uscita.

 

Per il sito paoloberretta.com – Dott. Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).