In virtù degli investimenti fatti a favore delle famiglie, sembrerebbero in diminuzione gli adolescenti che fanno uso di alcol in Europa e in Nord-America. Lo dice una ricerca condotta dall’Università di Padova, pubblicata su Drug & Alcohol Review. Lo studio è stato realizzato da Alessio Vieno e Gianmarco Altoè del dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’ateneo patavino, in collaborazione con l’australiana Trobe University di Melbourne e la canadese McGill University. Sono stati analizzati i dati relativi all’uso di alcolici tra il 2002 e il 2014 di 175.331 studenti quindicenni europei e nord-americani ed è stata evidenziata un’astensione dall’uso di alcolici incrementata dal 21% nel 2002 al 35% nel 2014.

Gli adolescenti sono considerati un gruppo ad alto rischio per i problemi legati all’uso di sostanze psicotrope. Per questo motivo, in accordo con l’OMS, è stato necessario pensare a come ritardare quanto più possibile il contatto e l’abuso di alcolici nella fase adolescenziale. “Sembrano esserci alcuni elementi contestuali molto rilevanti ad aumentare la probabilità che i preadolescenti si astengano dall’uso di alcol” – spiega il professor Vieno – “in particolare, sembra che le spese fatte negli ultimi 15 anni a livello statale soprattutto in termini di benefit per la famiglia abbia generato un incremento notevole dei preadolescenti che si astengono dall’entrare in contatto con gli alcolici in età precoce”.

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